Mamma Non Piangere N.3 (Tredici Canzoni che Cambieranno la Vostra Vita, in peggio)
2016
CD
Altrock Production ALT 051
01. Spostamenti (Lorenzo Leddi)
02. Valvole (Lorenzo Leddi)
03. Finestrino (Lorenzo Leddi)
04. Sognavo (Tommaso Leddi)
05. Ai Confini della Realtà (Lorenzo Leddi)
06. L Suite (Luca Perreca, Lorenzo Leddi)
07. Troppi Volanti (Lorenzo Leddi)
08. Ten Joy Man (Tommaso Leddi, Paolo Vicario)
09. Domani (Lorenzo Leddi)
10. Sotto di Noi (Lorenzo Leddi)
11. Hanno Suonato (Lorenzo Leddi)
12. A Torino (Lorenzo Leddi)
13. Siamo la Banda (Tommaso Leddi, Paolo Vicario)
Laura Agostinelli: voce
Maurizio Del Monaco: sax alto e tenore, voce
Lorenzo Leddi: chitarra acustica ed elettrica, mandolino Saulosound, banjo, tastiere, fisarmonica, mandoloncello, rumori, voce.
Roberto Meroni: clarinetto, clarinetto basso, sax alto e baritono, voce.
Luca Perreca: violoncello, basso, voce.
Walter Prati: basso.
Carlo Battaini: tastiere (1,3,8).
Tommaso Leddi: percussioni (13), rumori (13).
Fabio Prina: basso tuba (13), trombone (13).
La mamma non ha smesso di piangere
La Cooperativa musicale L’Orchestra, di cui sono stato per anni vicepresidente, fece il suo esordio nel 1974. Ne facevano parte gruppi militanti di rock progressivo associati al movimento europeo Rock in Opposition, come i leggendari Stormy Six/ Macchina Maccheronica, jazzisti dell’area sperimentale come Guido Mazzon e Tony Rusconi, gruppi di musica più direttamente politica come Quarto Stato, formazioni di musica tradizionale come i Tecun Uman e c’era anche l’orchestrina di cui ero leader ed ideatore: Gruppo Folk Internazionale diventato in seguito Ensemble Havadià. Un bel giorno in cooperativa fece la sua comparsa come un vento marzolino scapigliato, imprevedibile nel suo comportamento, il gruppo Mamma Non Piangere, composto da giovanissimi musicisti di grande vaglia, irriverenti e stralunati. I Mamma Non Piangere inaugurarono un genere demenziale molto prima che nel panorama italiano facessero la loro comparsa gli Skiantos o Elio e le Storie Tese. Il loro concerto era travolgente e pirotecnico, la loro ispirazione solidamente zappiana, le canzoni costruite sul nonsense di testi musicalmente irresistibili. Attraverso uno spettacolo nello spettacolo, ovvero la vendita al pubblico nel corso dell’intervallo degli spettacoli di rotolini di liquirizia della Perfetti o della Caremoli, finanziarono il loro primo disco “ Musica bestiame e benessere” e cofinanziarono il secondo “Sempre avanti a testa bassa” integrando l’investimento di un produttore svizzero. Sulla copertina di quest’ultimo campeggiava la foto dell’unico astronauta della Germania comunista ritratto a testa in giù. In Centro Europa la vendita della liquirizia ad un marco il pezzo era non solo ad alta redditività ma scatenava anche un’ilarità irrefrenabile. Purtroppo i “Mamma” non ebbero il successo e la diffusione che avrebbero grandemente meritato. Fortunatamente, a distanza di trentacinque anni, tornano con un nuovo disco che a mio parere dovrebbe essere un must, non dovrebbe mancare in nessun serio repertorio discografico personale, mediatico o collettivo. Oggi, i musicisti dei Mamma non Piangere, guidati dal leader Lorenzo Leddi sono “seri signori” ultracinquantenni. Qualcuno di loro, il trombonista Luca Bonvini, anche mio collaboratore, è scomparso prematuramente, la sua enigmatica follia non lo ha protetto, ma il gruppo, in quanto tale, non ha perso neppure un’oncia del suo magnifico smalto lucidamente “demenziale”. La loro irridente stralunatezza zappiana ha conquistato autorevolezza e classicità, la poetica dei loro testi è diventata urgente come senso del non senso, le loro canzoni sono costruite impeccabilmente come geniali song, impreziosite da citazioni mai gratuite. La loro giovane ma impeccabile ed estrosa interprete Laura Agostinelli le canta con sublime appropriatezza come meglio non si potrebbe. Questo, se volete il mio parere, è un disco da non perdere sia come opera di ingegno musicale sia come antidoto contro la mediocrità dei tempi che viviamo.Moni Ovadia, 2015