Mamma Non Piangere N.1 (Musica Bestiame e Benessere)
1979
LP 33 giri
L’Orchestra OLPS 55007
01. Armonia e Gelosia (Lorenzo Leddi)
02. Il Bambino Luigino (Lorenzo Leddi, Paolo Vicario, Giulio Calderoli)
03. Lasciati Baciare (Mamma Non Piangere)
04. Catarro Cosmico (Paolo Vicario, Tommaso Leddi, Carlo De Martini)
05. Osvaldo (Paolo Vicario)
06. L’Aperta Verità (Lorenzo Leddi, Angelo Lumelli)
07. Mamma Non Piangere (Paolo Vicario, Tommaso Leddi, Renato Rivolta)
08. Ballatelo Questo Ritmo (Mamma Non Piangere)
Maurizio Bezzi: sax contralto
Luca Bonvini: trombone
Roberto Brenna: tecnico del suono
Lorenzo Leddi: chitarra elettrica, violoncello, mandolino, piano elettrico, violino, mandola, chitarra battente piccola, richiamo da caccia, batteria, basso elettrico (1,5), cori
Sonia Milan: voce solista, glockenspiel, mandolino (7)
Nicola Scarano: voce solista (4), cori, set di percussioni (campane da cammello in legno a battaglio, campane di metallo, cassa da batteria, piatti, tamburo in ferro), sonagliere di bubbole in rame, grancassa da banda, campanella, tubo zigrinato da elettricisti, corno, conchiglia, bottiglie rotte con martello, tamburo parlante, richiami da caccia, fischietto a pistone, mandoloncello, ghironda, cetra, chitarre battente grande, bandoneon, chitarra
acustica, basso elettrico (6), elettrodomestici (aspirapolvere, lucidatrice, macinacaffè, frullatore, asciugacapelli, rasoio elettrico), birimbao
Esiste una scuola dell’Orchestra?
Sapete tutti che queste formule vanno al di là di legami reali, di somiglianze plausibili, e servono a smerciare prodotti di seconda scelta. Quello che possiamo dire, con la sincerità permessa a un comunicato stampa, è che da un po’ di tempo nelle nostre case girano le stesse musiche e le stesse persone: Stormy Six, Etron Fou, Gruppo Folk Internazionale, Henry Cow/Art Bears, Sogenantes Linksradicales Blasorchester, Mamma Non Piangere. Ragioni di gusto, qualche volta di convenienza, qualche volta anche di parentela fanno modo che in tutti i dischi che stiamo pubblicando negli ultimi tempi si trovi qualcosa di comune: pensate al Nonno di Jonni del Gruppo Folk Internazionale (che ha fatto a Sanremo al Club Tenco una vera strage di consensi), al disco degli Etron Fou, a quello della “Cosiddetta Banda della Sinistra Rivoluzionaria”, a quello degli Stormy Six. In questa compagnia i Mamma Non Piangere sono i più giovani, e qualcuno sarebbe tentato di definirli degli “allievi”. Ma fin dal primo “concerto” (il teatro è una componente notevole del loro stare in scena) si è capito che, piuttosto, avevano qualcosa da insegnare. Questo disco è stato autofinanziato con la vendita di liquerizie negli intervalli dei loro concerti, e registrato in casa con un registratore a quattro piste (del quale non diciamo qui la marca, ma è quello che si fa pubblicità sostenendo che avrebbe potuto registrare “Seargent Pepper’s”, ma meglio). Ma, naturalmente, quello che interessa di più sta nei loro musiche e nei loro testi, che non hanno niente in comune con il “bricolage” né con le fesserie “demenziali” anche se l’uso delle parole e delle note può dare l’impressione di un artigianato folle: una follia non ostentata però, che ci lascia il sospetto che i veri pazzi siano i “normali”, quelli che fanno musica senza elettrodomestici, rispettando gli stili, affittando sale d’incisione, scrivendo “canzoni” e usando sempre accordi tonali all’alba del 1980.Franco Fabbri, 1979